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Stablecoins e cryptovalute un'introduzione e una mappa

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Visto che continua ad essere un tema caldo e molti ne sentono parlare senza saperne granché ho pensato di scriverci su.

Primo punto, l'origine

È un po' opaca. La prima definizione di una sorta di blockchain, ovvero lo storage condiviso diciamo "append-only" del grosso delle crypto si può tracciare indietro sino ai primi anni '90, ai Bell Labs dove Stuart Haber e W. Scott Stornetta proposero una soluzione di timestamping digitale per documenti vari. Gli smart-contracts oggi resi "popolari" da Ethereum (ma in un certo senso presenti anche in BTC) sono stati inizialmente inventati nella stessa epoca da Nick Szabo. Alcuni pezzi di tecnologia usati da altre crypto sono molto precedenti, es. gli eCash nati dal sistema di firma a doppio cieco di David Chaum del 1982 e svariati altri pezzetti, ma anche progetti fumosi come l'idea di denaro digitale sponsorizzata dall'NSA anche lui di metà anni '90.

Questo crea un vulnus di fiducia di base, da un lato si afferma che le crypto siano nate da Cypherpunk semi-anarchici, ma le prove sono scarse e sembrano più nella sostanza un tentativo di Big Tech di scalzare il sistema bancario mettendosi più o meno indirettamente al suo posto.

Il funzionamento

Vi sono varie crypto, alcune ben simili, altre decisamente diverse, quindi è difficile far un riassunto sul tema, ma il grosso si basano sul concetto di un libro mastro, con eventualmente mastrini (sidechains), diffuso tra tutti i partecipanti ad una certa valuta, ovvero replicato con tecniche crittografiche che ne rendano evidente la manomissione a meno di non controllare almeno il 51% della rete, evento NON impossibile specie agli inizi, quando comunque "la valuta vale quasi nulla" e sempre meno probabile man mano che gli utenti aumentano e così il valore della moneta. Oggi c'è chi osserva che tra i grandi attori di BTC se vi fosse un accordo sarebbe anche possibile un simile attacco, ma al contempo sarebbe contro il loro interesse farlo. Per dirla altrimenti: libro mastro diffuso in n copie, la cui veridicità si forma da una catena di conferme tra i partecipanti, ragionevolmente certo, anche se la sicurezza totale non è di questo mondo.

Non so a discutere del consensus o delle tecniche impiegate perché se volessimo davvero far un riassunto chiaro che spieghi il funzionamento completo sul piano logico sarebbe un libricino non così grande ma certo molti articoli web.