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Sulle centrali elettriche nucleari galleggianti

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Negli ultimi anni s'è abbastanza parlato1 di nucleare galleggiante, non inteso come navi (tipicamente militari) o sommergibili ma piuttosto come piattaforme semoventi costruite esclusivamente per produrre elettricità da distribuire altrove.

Orbene, al netto delle polemiche "Russia e Cina fan nucleare galleggiante" (in effetti la prima ufficiale già varata e pare in uso è Russa) suggerirei di domandarsi a che serve e se è una novità in che termini lo è.

Di base: abbiamo navi nucleari, che sono di fatto centrali elettriche nucleari galleggianti, da decenni, i Russi sono i più grandi armatori di queste, ma anche gli USA, la Francia, la sola con reattori che non richiedano uranio arricchito, ovvero i più economici e duraturi e via dicendo. Si, sono tipicamente per usi militari, portaerei, rompighiaccio, sottomarini, ma questo sono: uno o due reattori nucleari che producono vapore che fa girar turbine che fan elettricità ed alimentano la nave. Ovvero non sono nulla di nuovo.

Lo scopo? Beh, per la Fed. Russa la prima cosa che viene in mente è l'artico, la terra artica col permafrost che si scioglie e rende il suolo sempre più instabile, ovvero essenzialmente invivibile2 poiché ogni strada, ogni edificio poggia su qualcosa che muove e muovendo lo danneggia. Una piattaforma nucleare galleggiante non soffre questo fenomeno e può ad es. alimentare con cavi "buttati in acqua e per terra" insediamenti sparsi fatti di moduli abitativi, piccoli edifici, spostando in acqua elementi di rischio come dei reattori nucleari che per via dell'instabilità del suolo non si possono mettere a terra. Però è davvero un uso limite, perché non può crescere e la banchisa che muove rende necessario star comunque non così vicini alla costa in vari periodi dell'anno.

Analogo uso vale per la Cina e vale sia per insediamenti "non stabili" sia per emergenza: avviene un cataclisma in una certa area, ad es. un terremoto, un'alluvione, … l'uomo in se, su due gambe può cavarsela, si possono portare tende, moduli abitativi agli sfollati, ma fornire energia, in genere in quantità perché fa freddo o caldo e scaldare o raffrescare domanda MOLTA energia specie per abitazioni non isolate come tende e moduli abitativi. Beh… Coi generatori portatili è un incubo, il consumo di carburante è stellare. Posare fotovoltaico è possibile in alcuni casi, ma prende tempo e va bene limitatamente (ad es. solo in estate per raffrescare solo di giorno) Visto che il grosso degli insediamenti umani è costiero poter alimentare da davanti la costa è una soluzione.

Un ultimo uso: colonizzazione. Se vogliamo andar a costruire lungo le coste d'un posto sperduto il primo problema è poter operare in loco. Possiamo costruire, ma per farlo servono persone, le persone richiedono cibo, alloggio, portare tutto da lontano ha costi enormi. Avere energia in quantità locale, grazie ad una piattaforma galleggiante è un modo di poter mandare piccoli gruppi che sul posto avviano piccole fabbriche da cui si comincia a costruire insediamenti ed altre fabbriche in loco con materiali locali, rendendo possibili imprese altrimenti con costi insostenibili.

Altri usi sui due piedi non ne vedo e per quelli che vedo non vedo granché motivi di far polemica. Non sono strumenti bellici quanto post-bellici o ai margini d'una guerra perché comunque spostare queste unità e stendere i cablaggi prende non poco tempo e si è in una posizione di fragilità estrema nel farlo.